IL MISERERE DI SELECCHY


MISERERE MEI DEUS salmo 50


Saverio Selecchy, (Chieti, 1708-1788), musicista sacro teatino, maestro di cappella, compose una grande mole di musica sacra.
Il "Miserere" in sol minore, composto nel 1767, rappresenta sicuramente l’elemento più suggestivo dell’intera processione. È il 50˚ salmo biblico, tradizionalmente attribuito a Davide. Consta di una composizione a tre voci pari per un coro maschile, che si ripete in tutti i versi del Salmo. La sua esecuzione è affidata ad un coro di circa 150 cantori aquilani tra tenori, baritoni, bassi e ad un’orchestra di archi con 20 violini. Queste note sono talmente penetrate nell’animo degli aquilani che ogni anno la Processione del Cristo Morto con il coro e l’orchestra sfila sotto lo sguardo attento e commosso della folla in assoluto silenzio. Accompagna sin dal 1954 la processione del Venerdì Santo dell’Aquila.

Il Miserere rappresenta il canto del dolore, della richiesta di misericordia a Dio dell’uomo fragile. La più commovente delle suppliche composta da Davide in esilio. Nel salmo si implora la remissione del peccato, si confessa la propria colpa e si impetra la grazia rinnovatrice per mezzo della purificazione.

Essa è la nobilitazione di quell’effusione naturale, le laude, caratteristica dell’Italia centrale medievale, di cui il massimo esponente resta Jacopone da Todi. Le sue note preannunciano da lontano il sacro evento e a mano a mano che il corteo avanza per il suggestivo centro storico, il potente canto dei coristi, fa fremere ogni cuore, trasformando ogni anno gli spettatori passivi in attori protagonisti del dramma.


- Testo e foto tratti dal dal sito "Associazione dei Cavalieri del Venerdì Santo".